Il cammino dei briganti è un anello che inizia dal piccolo borgo di Sante Marie e lì si conclude. Le tappe si snodano a confine tra Abruzzo e Lazio ad un altitudine di 800 max 1300mt slm. I km totali sono circa 100 con un bel dislivello totale di circa 3500mt. La meraviglia di questo cammino è la varietà di paesaggi che vi troverete ad attraversare, si passa da candide praterie pianeggianti a salite ripide verso la montagna, a volte camminerete su mulattiere assolate, altre sotto alla fresca ombra del bosco. L’ospitalità dei paesani la fa da padrona, soprattutto nei piccoli borghi con circa 30 residenti la voglia di parlare e di conoscerti non manca mai. Di paesi se ne incontra molti ad ogni tappa almeno 4 o 5 dove è possibile trovare acqua e in alcuni casi un bar per un caffè (ad ogni tappa inserirò la relativa mappa con le fontanelle).
Io ho avuto il piacere di fare questa esperienza insieme ai miei genitori ed a Saphira, la mia cagnolina. La sua presenza è stata per me fonte di grandissima emozione ma ha anche aumentato le difficoltà del cammino. Proprio per questo ho deciso di scrivere questo articolo, per aiutare chi come me desidera affrontare questo percorso in compagnia del proprio cane. In particolare lo dedico alla community social delle #Ragazzeingamba che mi hanno seguita km dopo km e mi hanno ispirata mostrando curiosità e interesse nei confronti di questa avventura. Spero che il mio articolo possa essere di aiuto anche a loro!
Cammino dei briganti numero di tappe
Le tappe ufficiali create dall’organizzatore Luca Gianotti si suddividono in 7 giorni e sono le seguenti:
- Tappa n. 1 Sante Marie a Santo Stefano – 5,6 km dislivello 380mt
- Tappa n.2 Santo Stefano a Nesce – 13,9 km dislivello 400mt
- Tappa n.3 Nesce a Cartore – 16,6 km dislivello 330mt
- Tappa n.4 Anello di Cartore, si raggiunge Lago della Duchessa e si torna indietro – 12,3 km
- Tappa n.5 Cartore a Rosciolo – 8 km dislivello 280mt
- Tappa n.6 Rosciolo a Località le crete (non è un paese) – 14,5km dislivello 270mt
- Tappa n.7 Località le Crete a Sante Marie – 21km dislivello 560 mt
Sul sito ufficiale potrete trovare anche alcune varianti che vi permettono di allungare il cammino. Il percorso è tutto segnato con segni bianco-rossi e targhetta con il logo del cammino (impossibile confondersi), in ogni caso partite con la mappa o il libro dedicato o scaricate le tracce gps sul sito ufficiale. Insomma non partite impreparati! Il senso del cammino è orario.
Cammino dei briganti dove dormire con il cane
Adesso che vi ho dato un’idea generale di quello che è il cammino dei briganti, vi parlerò della nostra esperienza! Per mancanza di tempo e per non rendere il cammino troppo stancante, noi abbiamo terminato l’anello in 4 giorni e saltato la tappa n.4. Inoltre abbiamo accorpato la tappa n.1 e n.2 visto che i km erano relativamente pochi e accorpato la tappa n.5 e n.6. Sentitevi comunque liberi di fare il percorso come più vi piace, l’unica cosa necessaria è arrivare in paesi che siano attrezzati per dormire e soprattutto prenotare per tempo l’alloggio. Prima di tutto perché i posti sono veramente limitati e non tutti accettano i cani. Vi indico velocemente le strutture in cui abbiamo soggiornato noi:
- Nesce – Da Franca b&b La casa della fonte
- Cartore – Da Mauro ‘La casa di Eusebio di Carlo’ per dormire va più che bene ma organizzatevi diversamente per la cena.
- Casale Le Crete – ‘Agriturismo La Giarda’
Tappa 1 da Sante Marie a Nesce 20,5km 830mt dislivello
Iniziamo il nostro cammino dal piccolo paese di Sante Marie (fidatevi più avanti vi sembrerà una metropoli al confronto di altri). Prima di partire ritirate il salvacondotto presso l’ufficio salvacondotto a Sante marie (edificio del municipio), avvertiteli per mail (ufficiosalvacondotti@camminodeibriganti.it) del vostro arrivo così troverete tutto pronto. Il salvacondotto non è obbligatorio ma è un simpatico ricordo del cammino, durante il percorso potrete collezionare tutti i timbri dei vari paesi e una volta finito il cammino riceverete l’attestato da portare a casa. E’ anche un modo per informare gli organizzatori che ci sono delle persone che stanno affrontando il percorso e monitorare i loro spostamenti. Adesso è tutto pronto, 3 2 1 partenza VIA!
Lasciamo il paese scendendo per un ripido sentiero che subito ci porta nella natura, i primi km si affrontano in mezzo ai campi e sono piuttosto pianeggianti, partite con un po’ di acqua perché fino a Santo Stefano non ne troverete. Prima di raggiungere il paese vi aspetta una bella salita alla cui fine sarete felici di ristorarvi presso il Bar del paese. Ma se come noi avete deciso di accorpare le prime due tappe, la sosta sarà breve. Si prosegue il cammino in direzione Valdevarri, la strada si alterna su un sali scendi ma il panorama rende tutto piacevole. Valdevarri è una piccolissima località animata da una manciata di persone, noi abbiamo trovato tre simpatiche signore che frascheggiava fuori casa. E’ presente anche una pro-loco che al bisogno viene aperto per offrirvi da bere o mangiare, quindi se avete bisogno non esitate a chiamare la signora Maria (troverete un cartello esplicativo prima del paese).
Siamo poco dopo la metà della nostra prima tappa e la stanchezza inizia a farsi sentire. Subito dopo il paese inizia l’ultima salita che ci condurrà al punto più alto di questa tappa, le gambe iniziano un po’ a pesare dopo la prima giornata di marcia, dovendosi sempre abituare al peso dello zaino. Un altro paesello che conta ben 2 abitanti ci divide dalla nostra meta finale, Nesce. Inizia a farsi strada la notte e la luce è sempre più fievole, in questo tratto di cammino siamo molto vicini alle montagne quindi la luce tende a diminuire velocemente. Finalmente iniziamo l’ultimo tratto che ci divide dal borgo e dalla nostra cena. Il borgo di Nesce ci accoglie con profondo silenzio e tranquillità, all’inizio del paese troviamo subito un cartello che indica i due alloggi che fanno parte del circuito del cammino e accettano noi briganti! Noi abbiamo alloggiato da Franca, un tripudio di energia e amore che ci accolto e sfamato come fossimo di famiglia. Il suo b&b la casa della fonte si affaccia sulla piazza principale del paese. Franca ovviamente accetta anche i cani ma dovete avvertirla per tempo cosicché prepari per voi la camera riservata. Ci sentiamo di consigliarvi vivamente lei perché è stata una bellissima scoperta, Franca vive per ospitare i briganti e non vede l’ora di accogliervi. Vi racconterà tutto del suo paese e del cammino mentre con grande amore serve una cena coi fiocchi che preparerà lei stessa. Non ho altro da aggiungere se non godetevi l’accoglienza di Franca e buon riposo.
Tappa 2 da Nesce a Cartore 19,2km 560mt dislivello
Iniziamo bene la giornata con la super colazione di Franca, veramente a malincuore dobbiamo ripartire perché i km della giornata non sono pochi. La seconda tappa è quella ufficiale del cammino e attraversa dei bellissimi prati verdi… che però nascondono alcune insidie. Questi immensi prati vengono utilizzati dai pastori locali per far pascolare le pecore. I greggi sono enormi e ben protetti dai pastori Abruzzesi grandi cani bianchi che conoscono bene il loro mestiere. A Maggio si incontrano pochi greggi ma proprio in questo tratto di cammino abbiamo fatto il nostro incontro (poco piacevole). Sia chiaro non è successo niente ma i pastori Abruzzesi sanno essere molto persuasivi nel farti stare lontano dal gregge e se il tuo cammino passa proprio da dove si trovano loro, probabilmente dovrai fare un bel giro largo per superarli. Noi siamo stati fortunati perché il gregge protetto da circa 8 cani era accompagnato anche dal pastore che ci ha scortato oltre. Conoscendo l’indole poco simpatica di Saphira io ho preferito metterla sulle spalle (tipo pecora) e coprirla con un giacchetto affinché non abbaiasse o minacciasse a sua volta i cani, con il rischio di essere giustamente morsa. Ripeto però che abbiamo superato il gregge solo perché presente il pastore, in alternativa avremmo dovuto fare dietrofront e cercare un’altra strada. Ecco alcune cose da fare e non fare se si incontra un gregge protetto:
- Individuare se presente il pastore e farsi scortare
- Se il pastore non è presente fare dietrofront il prima possibile e girare largo
- NON andate incontro ai cani sperando di avere la meglio
- NON minacciare i cani con bastoni o simili, gli Abruzzesi non si fanno di certo intimorire.
- NON dare le spalle ai cani se sono molto vicini ma procedere lentamente all’indietro.
Indenni anche se con un po’ di adrenalina in corpo riusciamo a superare anche questa piccola sfida, d’altronde questa è casa loro, terra di pastori greggi e cani, noi siamo ospiti e come tali dobbiamo comportarci. Bisogna partire per questo cammino sapendo che nel periodo primaverile/estivo questi incontri sono certi.
Un info importante se sarete con il vostro amico a quattro zampe, questo tratto è costeggiato da un torrente dove potrà rinfrescarsi. Subito dopo incontriamo il paese di Villerose pressoché disabitato ma dove potrete trovare una fontanella d’acqua. Iniziamo la prima salita della tappa che ci porterà fino a Spedino, qui troverete anche un piccolo bar dove collezionare un timbro, all’uscita del paese si trova ancora una fontana. Purtroppo per noi a Spedino ci sorprende la pioggia, forte ed incessante che con alti e bassi ci accompagna fino alla nostra destinazione, Cartore. L’ultimo tratto in salita si fa sempre più complicato, nonostante l’attrezzatura iniziamo ad essere bagnati e infreddoliti, Saphira ha praticamente fatto il bagno ma non si perde di animo. Il sentiero attraversa il bosco e il terreno inizia ad essere fangoso e sdrucciolevole, finalmente scorgiamo l’abitazione che ci ospiterà stanotte, la casa del pastore. Facciamo una piccola premessa, Cartore non si può considerare un paese, sono piuttosto tre edifici distaccati l’uno dall’altro, il primo è la casa del pastore Mauro che vive qui insieme alla moglie tre cani e le sue mucche. Poco dopo si trovano I Casali di Cartore aperti e gestiti appositamente per il cammino da Marco e Anna due giovani ragazzi che decidendo di cambiare radicalmente vita si sono gettati in questa avventura. Entrambe le strutture accettano cani, ma tenete conto che dal pastore sono presenti i suoi cani che difficilmente terrà legati. Noi per una serie di motivi abbiamo deciso di fermarci alla casa del pastore ma dopo la nostra esperienza vi consiglio di soggiornare e mangiare ai casali. Il prezzo è un po’ più alto ma l’esperienza sarà completamente diversa. Optate per l’altra struttura solo se le camere dei Casali sono tutte piene ma organizzatevi comunque per cenare con loro o in alternativa portatevi dietro del cibo. Vi do questo consiglio perché in primis la struttura di Mauro non può servire cibo, loro proveranno comunque a proporvelo ma vivendo in modo molto semplice e ‘spartano’ l’igiene non è al primo posto. Oltre a questo la moglie di Mauro non ci ha fatto sentire molto a nostro agio, diciamo che il suo modo di accogliere gli ospiti è decisamente diverso dal nostro. Parto dal presupposto che durante un cammino uno si adatta e accetta tutto ma se può cerca di stare il meglio possibile. La camera invece era un po’ piccola ma molto calda e pulita, il bagno in camera aveva tutto il necessario, la doccia era perfetta. Perciò approvata la struttura per dormire ma non per mangiare.
Tappa 3 da Cartore a Località le crete 23,3km 553mt dislivello
Con un po’ di amaro in bocca per la serata (visto che l’accoglienza non è stata esattamente come quella di Franca) iniziamo la terza giornata di cammino. Decidiamo di provare la colazione ai Casali di Cartore, ci tenevo a conoscere anche questa realtà e i due ragazzi che la gestiscono! La struttura come indica il nome è composta da ex casali ristrutturati e portati a nuovo. Marco ci accoglie nonostante sia passata da un po’ l’ora della colazione e ci offre quello che è rimasto, ci mostra un po’ la struttura e ci augura buon cammino. E’ arrivato il momento di partire anche perché i km di oggi non saranno pochi e soprattutto ci aspetta il punto più alto di tutto il cammino. La nostra terza tappa non è come quella ufficiale, infatti abbiamo accorpato quinta e sesta tappa creando così la tappa più lunga di questi quattro giorni. Inoltre abbiamo volutamente saltato la quarta tappa che da Cartore tramite un anello conduce al Lago della Duchessa. Abbiamo fatto questa scelta sia per una questione di tempo ma anche per non rendere il nostro primo cammino troppo complicato fisicamente. La zona che ci troviamo ad attraversare prima di raggiungere Rosciolo è sicuramente una della più belle del viaggio, siamo circondati dalle montagne e dalla natura. In questo tratto durante l’estate si possono incontrare altri greggi che per nostra fortuna in questo momento non sono presenti. La parte più dura della tappa è quella iniziale che con una bella salita ci conduce fino a 1225mt località Passo le forche, ricarichiamo le energie e ci godiamo il panorama prima di iniziare la lunga discesa fino a Rosciolo.
Godetevi la natura perché una volta raggiunto il paese di Rosciolo il tratto fino a Scurcola Marsicana è spesso su asfalto. Rosciolo è un piccolo paese molto più animato dei precedenti, sarebbe ufficialmente il punto di arrivo della quinta tappa ma per noi è solamente una breve pausa. Anche qui potrete trovare un bar e fontanelle a volontà. Come già detto da qui in avanti si passa spesso da strade asfaltate e si incontrano un po’ di auto, niente di impossibile ma personalmente preferivo i campi sperduti o i sentieri di montagna. Rispetto al giorno prima verso l’ora di pranzo ci coglie un bel sole caldo (anche troppo), a Magliano de Marsi facciamo una breve pausa all’ombra di qualche albero nel parco. Qui troverete anche una bella scalinata che descrive la storia dei briganti e la nascita del cammino. Si prosegue ancora tornando in mezzo ai prati, qui è possibile fare una scelta, o scendere a Scurcola Marsicana (se per es. si trova alloggio lì) con un sentiero più lungo ma in piano, oppure attraversare un piccolo promontorio passando da Sorbo e raggiungendo direttamente la località le crete. Noi abbiamo optato per la prima raggiungendo così il nostro terzo ed ultimo alloggio. In questo caso ci siamo dovuti appoggiare ad una struttura che non fa parte del circuito del cammino, il bellissimo ‘agriturismo La Giarda’ che ovviamente accetta i cani.
Abbiamo fatto questa scelta perché una delle strutture del cammino non era ancora aperta mentre altre due non accettavano cani (anche se una delle due mi ha assicurato che a breve avrebbe ultimato la camera per ospitare anche i nostri amici a quattro zampe). Purtroppo per noi i gestori dell’agriturismo La Giarda erano in ferie proprio quella settimana e non abbiamo potuto gustare i loro piatti fatti in casa, ma sono stati comunque così gentili da farci aprire la struttura dal figlio, il quale ci ha anche accompagnato dall’arrosticinaio li vicino per cena. Insomma siamo decisamente ‘caduti in piedi’. La struttura poi era bellissima, arredata in legno, calda e confortevole e nel prezzo era compresa la colazione super abbondante.
Tappa 4 da Casale le crete a Sante Marie 21,1km 890mt dislivello
Ed eccoci arrivati all’ultimo giorno di cammino, il più difficile fisicamente e mentalmente. La tappa ufficiale del cammino è veramente tosta, tanti km e tanto dislivello ci dividono dalla nostra meta e dopo tre giorni di cammino la stanchezza inizia ad accumularsi. Prima di partire ricaricate bene le borracce perché il primo paese che si incontra è San Donato dopo un bel po’ di km dalla partenza. Purtroppo anche per i cani non è facile trovare ruscelli o fonti per rinfrescarsi (tenetene di conto in un periodo molto caldo). Durante questa tappa non è affatto semplice trovare neanche del cibo per pranzo quindi organizzatevi diversamente, magari comprando qualcosa il giorno precedente. Questa tappa ci porta nuovamente in mezzo alla natura selvaggia passando per tre piccoli borghi praticamente disabitati. Il primo tratto fino a San Donato è in costante ma dolce salita, quasi sempre in mezzo al bosco. Arriviamo verso mezzogiorno a San Donato dove ad accoglierci è solo qualche gatto, come già detto abbiamo difficoltà a trovare qualcosa da mangiare, fortuna che avevamo dietro qualcosa della colazione e delle mandorle! Il silenzio e l’assenza totale di persone in questi borghi è quasi paradossale, questi sono borghi antichi e ormai invecchiati. Tutti si sono spostati in città e rimangono solo persone anziane. Dopo una breve pausa ci avviamo verso la montagna iniziando quella che è la salita più importante di tappa, molto lentamente arriviamo sempre più su ritrovandoci su quello che in estate è sicuramente un bellissimo pascolo. In questo tratto di strada facciamo un po’ di confusione con i segnavia e ci ritroviamo a passare per una ripida salita che comunque ci riporta sul sentiero ufficiale (sostanzialmente anziché salire gradualmente girando intorno al promontorio, lo abbiamo attraversato di netto).
Da qui il panorama è bellissimo, si scorge il passo di montagna in cui ci trovavamo il giorno prima e molto lontano delle montagne innevate di cui ancora non conosciamo il nome. Intorno a noi, nessuno, solo tanta pace e tranquillità. Scopriamo di essere nuovamente a 1100mt e scorgiamo i resti di quello che un tempo era il castello di San Donato. Rincuorati del fatto che non ci saranno più salite (se non una breve finale) iniziamo di nuovo a camminare. Attraversiamo un bellissimo pascolo dove infatti troviamo delle grandi vasche dove si abbeverano i greggi, anche oggi fa molto caldo e Saphira è felice di poter fare finalmente un bagno rinfrescante. Incontriamo un altro piccolo gregge preseduto da un solo pastore Abruzzese che ci osserva da lontano lasciandoci passare. Inizia la discesa per Scanzano, poi subito dopo Tubione disabitato, oramai mancheranno neanche 3km al nostro arrivo a Sante Marie. Sentiamo già l’arrivo in tasca con tanto di birra ghiacciata come premio quando improvvisamente Saphira inizia a zoppicare e leccarsi l’anteriore destro! Attimi di panico perché non capiamo cosa possa essere successo in cosi poco tempo. Piccola storta? Una spina? Semplice stanchezza? Perdiamo quasi mezz’ora per pulire e osservare il piede accuratamente ma non vediamo niente che possa giustificare la zoppia. Eppure Saphira muove qualche passo e poi zoppica, nonostante però sia determinata a non fermarsi. Alla fine supponiamo che sia stata punta da una vespa e applichiamo un po’ di ghiaccio che in effetti sembra aiutarla. Poi mamma ha un idea geniale, la prende per la ‘gola’ e la motiva a camminare a son di pezzetti di banana, barretta, noccioline ecc. Magicamente dopo 500mt si dimentica del fastidio al piede e prosegue il suo cammino! Superato anche questo imprevisto e con le gambe che si fanno sempre più pesanti maciniamo gli ultimi km e l’ultima salita. Arriviamo a Sante Marie intorno alle 18:00, Saphira è distrutta ma non è la sola. Ad accoglierci troviamo la signora dell’ufficio salvacondotto che ci consegna i nostri attestati. Sono stati così carini da farne uno anche per Saphira che adesso è appeso in casa come un importante trofeo.
Come affrontare un cammino con il cane
Se affrontare un cammino di per se non è facile, affrontarlo con il proprio amico a quattro zampe rende tutto ancora più complicato, anche se estremamente più emozionante. Io non mi sarei mai sognata di intraprenderlo senza di lei, Saphira. Ma non ho preso questa decisione sotto gamba ed infatti ho organizzato tutto al meglio. Ecco dei consigli che anche tu dovresti seguire:
- Informati sulle temperature del luogo e scegli un periodo con temperature primaverili
- Fai fare un controllo veterinario prima della partenza, esame del sangue, elettrocardiogramma, vaccinazioni (es. noi abbiamo dovuto fare quello per la Leishmaniosi)
- Oltre ai soliti pasti, porta snack energizzanti per il cane, io ti consiglio l’olio di cocco da aggiungere ai pasti, chiedi consiglio al tuo vet
- Se fa caldo sfrutta le prime ore del giorno, fermati per pranzo e continua nel tardo pomeriggio
- Porta sempre abbondante acqua per il tuo cane, sia da bere che per bagnarlo
- Se lo bagni rinfresca zampe e orecchie (testa o dorso è inutile, il cane non si termoregola da li)
- Fai indossare l’antiparassitario nuovo
- Porta un kit di primo soccorso con disinfettate, pinzette per rimuovere i parassiti, cortisone, garze, bende
- Fai indossare una pettorina/collare idoneo con targhetta identificativa
- NON utilizzare le pettorine con le borse per caricare il tuo cane delle sue crocchette o liquidi. Per un cane anche allenato camminare per molte ore nella giornata è già molto stancante, attribuire ulteriore peso per di più distribuito male sul corpo è esageratamente controproducente.
Questi consigli ti saranno utili ma ricorda sempre che ogni cane ha le sue caratteristiche ed esigenze, parti solo se conosci bene il tuo e sei sicuro di poterlo assistere in ogni situazione. Buon cammino!